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martedì 29 Aprile 2025
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Nens, prelievo più leggero per lavoro e imprese aggravio per rendite

Un gruppo di lavoro guidato da Cecilia Guerra e Vincenzo Visco, riunito presso Nens, ha elaborato alcune ipotesi per una possibile riforma fiscale nel nostro paese con l’obietivo di ridurre il prelievo sul lavoro e sulle imprese. 

Irpef più leggera, introduzione di una imposta unica sul reddito per le piccole imprese familiari al posto di Ires e Irpef e inasprimento della tassazione ambientale e del prelievo sulle rendite. Sono alcune delle proposte contenute nel rapporto elaborato da un un gruppo di studiosi nel corso di seminari tenuti nel 2010 presso Nens. Al centro del progetto un significativo recupero di evasione che in Italia si aggira intorno ai 120 miliardi di euro l’anno e lo spostamento del prelievo dal lavoro e dalla produzione su rendite e patrimonio. Quanto all’Irpef si propone di ridurre due aliquote: dal 23% al 20% e dal38% al 36%.

 

La proposta punta a ridurre la pressione fiscale intervenendo su una serie di punti critici del nostro sistema tributario. Si tratta dell’eccessivo peso dell’Irpef soprattutto sui redditi di lavoro dipendente, della ridotta tassazione dei redditi di capitale, dell’incidenza delle imposte sui consumi e dell’elevata evasione dei tributi. Partendo da quest’ultimo punto lo studio indica  l’obiettivo di dimezzarla nel corso di una legislatura. Un obiettivo realizzabile se si verificano due condizioni: l’adozione di una serie di misure legislative e amministrative e il mantenimento di una continuità di indirizzo tecnico e politico. Il recupero dell’evasione porterebbe a un incremento dell’Iva, secondo le stime dello studio, di 2-3 punti di pil senza aumento di aliquote, che più che compenserebbe la riduzione dell’Irpef ipotizzata. Secondo lo studio esiste ”uno spazio per l’aumento della tassazione ambientale, ”che unisce il vantaggio del gettito a quello della maggiore tutela dell’ambiente”. E’ opportuno introdurre la carbon tax, inasprire il tributo per il conferimento dei rifiuti in discarica, applicare più incisivi oneri a varie attività inquinanti. E’ inoltre importante una revisione radicale della tassa automobilistica, eventualmente limitata alle nuove auto.

Quanto al prelievo sui redditi di impresa e di lavoro autonomo, potrebbe essere disegnato secondo una logica unitaria, dando priorità ai seguenti obiettivi: ridurre il tax gap; discriminare il meno possibile fra fronti di reddito di uguale natura; essere il più neutrale possibile rispetto alle decisioni imprenditoriali; deve mantenersi competitivo rispetto ai livelli impositivi di altri paesi. In sostanza, si sottolinea nel rapporto, ”la priorità deve essere quella di favorire la crescita e la competitività delle imprese”. Nel documento si evidenzia che, nel sistema produttivo italiano, coesistono una varietà di contribuenti con caratteristiche molto diverse, che vanno dal lavoratore autonomo, libero professionista, alla grande multinazionale. Esso, è caratterizzato, più che negli altri paesi, da una vastissima platea di micro-imprese e di professionisti. ”A questa ampia platea di contribuenti di minori dimensioni va in primo luogo indirizzata l’attenzione”. La proposta consiste nel prevedere un’unica imposta per tutte le attività di impresa e professionali trasformando l’Ires e l’Irpef da esse dovuta in un’Iri: imposta sul reddito imprenditoriale, articolata su due regimi.

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