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sabato 5 Ottobre 2024
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Netflix “patteggia” con fisco italiano, contestata per la prima volta al mondo una “stabile organizzazione occulta”

Netflix, il colosso californiano dello streaming a pagamento, chiude il contenzioso con l’Agenzia delle Entrate versando 55 milioni e 850 mila euro circa in un’unica soluzione per imposte, sanzioni ed interessi maturati nel periodo tra il 2015 e il 2019. Inoltre la multinazionale ha costituito, a partire dal primo gennaio 2022, una società di diritto italiano, che ha iniziato a stipulare i contratti e fatturare i corrispettivi provenienti dagli abbonamenti sottoscritti con gli utenti nazionali, pagando la tassazione in Italia dei redditi prodotti dalla vendita.

Come si legge in una nota firmata dal procuratore di Milano Marcello Viola, il “gruppo multinazionale al temine della fase di accertamento fiscale condotto dall’Agenzia delle Entrate, ha proceduto al versamento complessivo ed in un’unica soluzione di euro 55.850.513 a titolo di imposte, sanzioni ed interessi per definire ogni pendenza con il fisco italiano per il periodo dall’ottobre 2015 fino al 2019”. Nell’indagine si contesta al gruppo statunitense guidato da Red Hastings “una stabile organizzazione occulta di una società estera operante della digital economy”, a differenza della altre inchieste fiscali milanesi che hanno riguardato Apple, Google o Facebook.

L’attività eseguita dalla procura di Milano, dal Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Milano e dalla Direzione regionale Lombardia dell’Agenzia delle Entrate su Netflix “rappresenta il primo caso, in ambito mondiale, in cui viene ipotizzata l’esistenza di una stabile organizzazione occulta di una società estera operante nella Digital economy, completamente priva di personale e caratterizzata esclusivamente da una struttura tecnologica avanzata, che sarebbe stata asservita in via esclusiva allo svolgimento di funzioni aziendali chiave per la conduzione del proprio business sul territorio dello Stato”.

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