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sabato 5 Ottobre 2024
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Ocse: tasse sul lavoro aumentano in contesto inflazione persistente

Aliquote fiscali effettive aumentate in maggior parte dei paesi membri.

Nei paesi Ocse le tasse sul lavoro aumentano in un contesto di inflazione persistente. Secondo un nuovo rapporto dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico nel 2023 un secondo anno consecutivo di elevata inflazione ha spinto al rialzo le tasse sul lavoro. “Taxing Wages 2024” rivela che le aliquote fiscali effettive sui redditi da lavoro sono aumentate nella maggior parte dei paesi Ocse, con un calo del reddito al netto delle imposte dei lavoratori single che percepiscono il salario medio in 21 dei 38 paesi aderenti.

Nella maggior parte dei paesi – rileva l’Ocse in una sintesi del rapporto – l’aumento della tassazione sul lavoro è stato determinato principalmente dall’aumento delle imposte sul reddito delle persone fisiche. Mentre i salari reali sono diminuiti in 18 paesi, i salari nominali sono aumentati in 37 dei 38 paesi membri, poiché l’inflazione è rimasta al di sopra dei livelli storici. In assenza di indicizzazione automatica dei sistemi fiscali in molti paesi, l’elevata inflazione tende ad aumentare le passività fiscali dei lavoratori spingendoli verso scaglioni fiscali più elevati ed erodendo il valore degli sgravi fiscali e dei benefici in denaro che ricevono.

La nuova analisi dell’Ocse si concentra sul confronto tra paesi del cuneo fiscale sul lavoro, definito come il totale delle tasse sul lavoro pagate sia dai dipendenti che dai datori di lavoro, meno i benefici familiari, come percentuale del costo del lavoro e prende in esame otto diversi tipi di famiglie, che variano in base al livello di reddito e alla composizione della famiglia.

Per un lavoratore single che percepisce il salario medio, nel 2023 il cuneo fiscale medio nei paesi Ocse è stato del 34,8%, dal 53% in Belgio allo 0% in Colombia. Il cuneo fiscale medio per questa tipologia di famiglia è aumentato di 0,13 punti percentuali a partire dal 2022 segnando un incremento per il secondo anno consecutivo.

L’edizione di quest’anno di Taxing Wages include uno speciale che esamina le differenze tra il cuneo fiscale tra il primo e il secondo percettore. Nello specifico, il rapporto analizza le aliquote fiscali sulla seconda fonte di reddito nelle coppie sposate, di cui oltre il 75% sono donne in quasi tutti i Paesi Ocse. Si scopre che nella maggior parte i lavoratori che percepiscono il secondo reddito devono affrontare aliquote fiscali effettive più elevate rispetto ai lavoratori single quando iniziano a lavorare allo stesso livello salariale, sebbene la differenza si sia ridotta negli ultimi anni.

In media il secondo percettore di una coppia senza figli che inizia a lavorare al 67% del salario medio si trova ad affrontare un cuneo fiscale del 34%, contro il 31% di un lavoratore single che guadagna il 67% del salario medio. I disincentivi fiscali per la seconda fonte di reddito sono maggiori nei paesi in cui la tassazione avviene a livello familiare o nei paesi con tassazione a livello individuale dove gli sgravi fiscali sono considerati a livello familiare.

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