L’attuazione del Pnrr Draghi sta procedendo con il coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali. Tuttavia su alcune riforme ritenute di rilievo non solo per il rispetto degli obiettivi concordati a livello europeo ma soprattutto per la crescita del Paese, come quella fiscale, i passi compiuti sono ancora “preliminari”. E’ quanto emerge dalla prima relazione della Corte dei conti sul Piano nazionale di ripresa e resilienza (di cui pubblichiamo un estratto Ndr) con cui prende il via l’attività di controllo della magistratura contabile sul Recovery Plan. Report semestrali, da oggi e fino al 2026, terranno i riflettori della Corte puntati sullo stato dell’arte del Pnrr. La relazione diffusa ieri si basa sui dati disponibili al 15 marzo 2022 ed è stata approvata nell’adunanza delle Sezioni riunite in sede di controllo del 28 marzo. Nell’attività di monitoraggio la Corte svolgerà controlli a campione per verificare la corrispondenza delle fasi di attuazione dei progetti avviati nel semestre ai criteri richiesti per l’ammissione al finanziamento. Sempre a campione saranno effettuate le verifiche volte ad accertare il rispetto dei requisiti di legalità, dei principi contabili, la tracciabilità delle operazioni e la codificazione contabile, la regolarità della gestione delle procedure e delle spese, l’osservanza delle misure previste per prevenire, individuare e correggere eventuali irregolarità. La relazione ha volto lo sguardo alla riforma dell’amministrazione finanziaria che, “per potersi tradurre in miglioramenti di carattere strutturale e permanente del sistema fiscale, richiede ulteriori interventi che allo stato attuale risultano ai margini della strategia delineata”. Secondo la Corte si deve accelerare anche sulla compliance fiscale, incoraggiando il rispetto degli oneri fiscali “da cui sono attesi risultati tangibili entro la fine dell’anno” in termini di aumento delle lettere di conformità e di relativo incremento di gettito pari ad almeno il 15%. Il capitolo fiscale legato al Pnrr risulta ancora “in una fase di sostanziale valutazione e programmazione operativa delle azioni e delle misure da intraprendere”. E lo stesso dicasi per la delega fiscale “i cui contenuti non si presentano ancora compiutamente delineati per quanto attiene, in particolare, alla portata dell’opzione per un modello effettivamente duale, alla riforma del sistema catastale ed alle misure volte alla razionalizzazione del sistema di agevolazioni fiscali”. La delega poi non contempla la riforma delle procedure di riscossione dei tributi che dovrebbe invece costituire “un intervento di assoluto rilievo nella complessiva strategia di contrasto all’evasione”. Infine risultano ancora “iniziali” i passi compiuti sulla revisione della spesa pubblica (spending review). Dai dati al momento disponibili per la Corte dei conti relativi ai progetti complementari, emerge che solo poco più del 50 per cento delle somme stanziate sono state impegnate e pagate, segno di un avanzamento solo parziale di quanto originariamente programmato. Per la Corte manca un quadro completo degli interventi relativi alle misure transitate nel Piano.
Pnrr Draghi: Corte dei Conti, sul fisco siamo ancora ai preliminari
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