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sabato 5 Ottobre 2024
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Premio Lef, consegnati i riconoscimenti nella sede del Cnel con Padoan, Savini, Treu

Roma, 22 giugno. Si è tenuta oggi nella sede del Cnel la cerimonia della consegna del premio Lef, giunto alla quarta edizione, agli autori delle migliori tesi di laurea in materia tributaria con particolare attenzione ai temi dell’equità e della legalità fiscale. I riconoscimenti sono andati a Ilenia Gurnale dell’Università di Messina, con una tesi su ‘I reati tributari alla luce della recente riforma fiscale’; Silvia Marinoni dell’Università di Brescia, con una tesi su ‘La capacità contributiva tra dovere di solidarietà e principio di uguaglianza’ e Federico Vinciguerra dell’Università Bocconi di Milano, con una tesi su ‘La giurisdizione tributaria: l’impatto della giurisprudenza in materia di impugnabilità di atti e questioni irrisolte’.
Alla cerimonia è intervenuto il vicedirettore dell’Agenzia delle Entrate, Paolo Savini, che si è soffermato sull’evoluzione del fisco digitale, mentre il presidente del Cnel, Tiziano Treu ha affrontato il tema “Lavoro e fisco”. Le ragioni del premio sono state illustrate dal presidente di Lef, Carlo Di Iorio. L’ex ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha tenuto una “lectio magistralis” sul tema “Fisco, vincoli di bilancio e crescita. Il ruolo della fiducia”. I lavori sono stati coordinati da Dino Pesole, giornalista de Il Sole 24 Ore.

Di Iorio: un Premio per dimostrare che nel paese vi è ancora spazio per la cultura del merito e dell’impegno

Da tempo Lef è impegnata nel diffondere una maggiore conoscenza della realtà fiscale del nostro Paese, condividendo con altri cittadini – e mettendo a disposizione di chi ci amministra – analisi, riflessioni e spunti di conoscenza su quello che è un tema fondamentale per ogni comunità organizzata; e ciò soprattutto in funzione di una equa distribuzione del carico tributario, attuando i principi dell’equità e della legalità fiscale, in piena adesione al dettato della Costituzione e tutto questo avviene gratuitamente, con i contributi degli associati e del 5 per mille; E’ proprio da queste premesse che nasce il Premio Lef, con l’intento di incentivare la diffusione, anche tra i giovani, di questi valori fondamentali, premiando i tre migliori risultati con la somma di  duemila euro ciascuno. In questa edizione (ormai è la quarta), il Premio ha ammesso – oltre ai laureati nelle tradizionali materie giuridico-tributarie – anche quelli di altre discipline, a condizione che gli elaborati fossero coerenti con le finalità del Premio, valorizzando temi riconducibili ai principi costituzionali, con particolare attenzione al valore sociale e civile della funzione redistributiva della fiscalità, argomento tra l’altro di strettissima attualità. Hanno risposto al bando 26 giovani laureati, provenienti da Università di tutta l’ Italia (Trento, Torino, Varese Insubria, Milano Bocconi, Brescia, Modena, Bologna Alma Mater, Perugia, Roma La Sapienza, Roma Luiss, Foggia, Caserta, Benevento, Cagliari e Messina) e la trasversalità delle loro provenienze rende  perfettamente l’idea di giovani che  nelle varie latitudini si impegnano, studiano, ricercano, inventano, come in un unico grande laboratorio, offrendo l’idea di un Paese probabilmente migliore di quello che immaginiamo. 

Un’apposita Commissione di esperti – presieduta da Oreste Saccone e composta da Vincenzo Busa, Pasquale Fabbrocini, Tamara Gasparri e Villiam Rossi, cui va il nostro sentito ringraziamento – ha valutato le tesi presentate, in condizione di assoluta terzietà e serenità di giudizio, e questo per voi vincitori deve costituire un ulteriore motivo di orgoglio e di soddisfazione; ora vi avviate ad un nuovo percorso professionale e lavorativo e ci auguriamo che questo Premio  possa accrescere non solo la vostra autostima, ma anche  rafforzare l’idea che in questo Paese possa trovare ancora spazio la cultura del merito e dell’impegno, senza ricorrere a facili scorciatoie.

Ed è questo l’augurio che vi rivolgiamo tutti: mettete a frutto il vostro talento ed il vostro impegno inseguendo i vostri sogni ed i vostri desideri, tenendo sempre presenti i valori dell’etica e della legalità e che fate parte di una comunità più ampia.

Padoan: fiducia elemento essenziale per stabilità e crescita

Elemento essenziale per il successo di ogni strategia di politica economica è la fiducia. Fiducia tra cittadini e stato, tra stato e stato, tra stati nazionali e istituzioni europee. E’ il messaggio che l’ex ministro dell’Economia manda al suo successore parlando della strategia dei governi di cui ha fatto parte. Innanzitutto -spiega- la fiducia nella sostenibilità delle finanze pubbliche, nel rapporto tra risparmio privato e impieghi pubblici. La necessita di difendere il bene della fiducia non ha permesso che la politica di bilancio prescindesse dalle esigenze di riduzione del disavanzo e del debito. A queste esigenze si è fatto fronte con una corretta impostazione del ritmo di consolidamento. Che permettesse di agevolare la ripresa dell’economia e garantire la sostenibilità delle finanze pubbliche, all’interno del quadro di regole fiscali europee e in presenza di un continuo scrutinio dei mercati finanziari.
Un processo di aggiustamento del disavanzo troppo lento sarebbe stato inefficace ai fini della riduzione del rapporto tra debito e Pil, mentre una fiscal stance troppo restrittiva avrebbe finito per frenare la ripresa, generando, nel lungo termine, effetti controproducenti proprio sulla sostenibilità del debito.
L’uscita dalla crisi e la ripresa delle crescita è il primo passo sulla via per il rilancio dell’economia italiana. Tornare ai livelli raggiunti prima della crisi è un obiettivo alla portata della comunità nazionale. Ma non ci si può ne deve accontentare. Occorre portare il ritmo della crescita effettiva e potenziale ai valori precedenti alla crisi, anzi auspicabilmente a valori vicini a quelli della crescita degli anni migliori della fine del secolo scorso. Ma occorrono le politiche giuste. Occorre rafforzare (invece che disfare) lo sforzo di riforma allo scopo di aumentare il tasso di crescita potenziale (la crescita della produttività). Ma la crescita della produttività richiede anche un quadro di stabilità e quindi di fiducia. Ciò comporta accrescere la stabilità finanziaria sia in termini di minor debito pubblico che di miglioramento della situazione delle banche. Tutto ciò richiede di proseguire nella doppia prospettiva del sentiero stretto, che si può e si deve allargare, e dello sforzo di riforma strutturale. E permette di sostenere simultaneamente domanda e offerta aggregate.

Anche in campo europeo l’agenda è complessa e ambiziosa e richiede un massiccio aumento della fiducia reciproca. Ma non potrebbe essere altrimenti vista la portata delle sfide che si sono materializzate negli ultimi decenni e che ancora fanno sentire i loro effetti.
E’ una agenda che si deve che si può affrontare con successo, facendo leva sui risultati positivi ottenuti negli anni alle nostre spalle. Diverso sarebbe il caso se si decidesse di cambiare radicalmente direzione, magari smantellando riforme che sono già state introdotte o indebolendo il processo di stabilizzazione rendendolo meno credibile.

Savini: sempre più contribuenti usano 730 precompilaato

Cresce il numero di contribuenti che sceglie il 730 precompilato. Al 18 giugno 2018, rispetto alla stessa data del 2017, risultano aumentati del 22% i modelli inviati direttamente dai contribuenti tramite l’applicazione web dell’Agenzia. Quest’anno nella dichiarazione precompilata sono presenti quasi tutti gli oneri più frequenti: spese sanitarie e veterinarie, spese universitarie, rette per la frequenza degli asili nido, spese per interventi di ristrutturazione e di riqualificazione energetica degli edifici, spese funebri, premi assicurativi, interessi passivi, contributi previdenziali e assistenziali, contributi versati per lavoratori domestici, contributi versati alla previdenza complementare, contributi versati a enti o casse aventi fine assistenziale e, se comunicate in quanto l’invio è facoltativo, erogazioni liberali effettuate a Onlus, fondazioni e associazioni.
In 4 anni i dati inseriti nella precompiata sono quasi decuplicati. Si è passati da poco più di 157 milioni del 2015 a 917,5 milioni del 2018.
Inoltre nell’ottica di una sempre maggiore semplificazione, da quest’anno è a disposizione dei contribuenti un sistema di compilazione assistita che consente, attraverso un percorso guidato, di modificare, integrare o non utilizzare i dati degli oneri comunicati dai soggetti terzi o inserire ulteriori spese detraibili e deducibili. Il contribuente che sceglie di modificare la propria dichiarazione 730 attraverso la compilazione assistita può inserire nuovi documenti di spesa (ad esempio uno scontrino della farmacia non pervenuto nella banca dati del Sistema Tessera Sanitaria) oppure modificare, integrare o non utilizzare i dati degli oneri comunicati dai soggetti terzi. Una volta confermate le modifiche e le integrazioni ai dati precompilati, l’applicazione web riporterà automaticamente i totali nei rispettivi campi della dichiarazione, senza che il contribuente debba indicare il totale dei singoli oneri nei relativi righi del modello 730.

Fatturazione elettronica
Dal 1° luglio 2018 l’obbligo di fatturazione elettronica sarà esteso alle cessioni di carburanti per motori a trazione e alle forniture di beni e servizi nell’ambito della filiera dei sub appalti della Pa. Dal 1 gennaio 2019 l’obbligo di fatturazione elettronica diventerà operativo per tutte le operazioni commerciali che comportano l’emissione di una fattura (sia B2B che B2C).
Il 30 aprile sono stati emanati – a seguito di un intenso e costruttivo lavoro di confronto con tutti gli stakeholder (associazioni, operatori ed enti coinvolti) – una circolare (8/E), con la quale è stato chiarito l’ambito di applicazione oggettivo e soggettivo della norma che anticipa l’obbligo al 1° luglio 2018 per talune categorie economiche, e un provvedimento con il quale sono state chiarite le regole tecniche di predisposizione, trasmissione e ricezione – attraverso il SdI – delle fatture elettroniche tra privati. Con il provvedimento, inoltre, sono stati descritti una serie di servizi gratuiti messi a disposizione di tutti gli operatori IVA dall’Agenzia: una procedura web e un’App per la predisposizione e trasmissione delle fatture elettroniche, una procedura per PC per la predisposizione delle fatture elettroniche in assenza di connessione web, un servizio di generazione di un QR-Code, fruibile da tutte le partite IVA, che consente di acquisire “in automatico” i dati identificativi del cessionario, un servizio di pre-registrazione dell’indirizzo telematico dove poter ricevere di default tutte le fatture, la possibilità di utilizzare i canali telematici di intermediari per trasmettere e ricevere le fatture elettroniche, un servizio di conservazione – valido sia ai fini fiscali che civilistici e penali – delle fatture emesse e ricevute (via SdI).

Treu, legalità tema centrale per Cnel, pronto a ricevere contributo Lef

La legalità è una questione centrale per il Cnel che da molto tempo ha istituito un Osservatorio sul tema. Si tratta di un lavoro che vogliamo continuare: e siccome si tratta di una esperienza aperta alla collaborazione esterna ci farebbe piacere ricevere contributi anche da Lef.

Il problema del costo del lavoro è molto attuale. Io lo vedo dal lato della contribuzione: in Italia abbiamo un cuneo contributivo tra i più alti d’Europa. Siamo tutti d’accordo che bisogna ridurlo: il problema è come, con quale modalità. Richiamo due o tre cose su cui ci siamo interrogati da tempo:

come si procede, in che tempi e come si fa la riduzione. Se la marcia è selettiva, quando da riduzioni selettive del cuneo si può arrivare a una riduzione generale o ampia. Fino ad ora si è proceduto con riduzioni selettive di volta in volta: i giovani le aree in difficoltà e disagiate, i contratti a tempo indeterminato per incentivare la stabilità. Abbiamo anche visto che i risultati sono parziali, soprattutto se le misure sono temporanee. Siamo molto convinti che una delle cose su cui concordare è che le misure siano stabili. Quando nel secondo governo Prodi si ragionava di una riduzione generalizzata del cuneo, per 6 o 7 mesi ci siamo interrogati su come trovare i soldi. Allora scoprimmo che esistono le sottocontribuzioni: c’è una congerie quasi sconosciuta di sottocontribuzione, cioè decine di categorie, le più diverse, che invece di pagare 33 e rotti per cento di contributi pagano il 10% in meno il 15% in meno. Facemmo un inventario e scoprimmo che la somma di contribuzione persa era veramente consistente, pari a circa 10 miliardi di euro stabili.

Se l’obiettivo è di fare  interventi stabili e strutturali di riduzione del cuneo quello sulle sottocontribuzioni mi sembrebbe il tipo di intervento più razionale, anche se la razionalità è un po’ in declino e lasciare 30 o 40 categorie privilegiate fa bene alle lobby e anche ai voti.

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