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domenica 7 Luglio 2024
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Premio Lef: le tesi che si sono aggiudicate l’edizione 2022-23, premiazione il 9 luglio a Roma

Valentina Furino, Maria Martello e Nicholas Lo Bianco sono i nomi dei vincitori per l’edizione 2022 – 2023 del  Premio Lef per tesi di laurea.  La commissione aggiudicatrice è stata formata da esperti di Lef e da un professore universitario.

La cerimonia di premiazione si terrà Il 9 luglio 2024 presso il Cnel – sala “Meuccio Ruini” – viale David Lubin 2, Roma alle ore 10 e 30.

Di seguito una sintesi di presentazione dei lavori premiati.

Educazione alla legalità tra i banchi di scuola 

di Valentina Furino


La tesi è stata apprezzata per il suo taglio sperimentale e per l’originale contributo alla diffusione tra i giovani del valore della legalità, di cui la legalità fiscale è una delle declinazioni costituzionali più significative.

Valentina Furino si pone l’obiettivo di valorizzare la funzione della scuola e della famiglia nell’educare i giovani al rispetto delle regole, alla consapevolezza dei propri diritti e dei propri doveri, come premessa per la costruzione di sani rapporti civili. 

Sul piano dell’indagine svolta, la tesista ha attinto a diverse fonti e, in particolare, all’esperienza dell’Associazione Libera, impegnata sin dal 1995 nella promozione dell’educazione alla legalità nelle scuole (ha intervistato i responsabili nazionali ed inviato questionari alle strutture territoriali dell’Associazione) e di due Istituti scolastici collocati in realtà socio-economiche distanti tra loro (uno in Emilia-Romagna e l’altro in Sicilia), ma accomunati dal fine di  educare gli alunni ad una partecipazione critica e all’intrattenimento di rapporti solidali  a partire dalla classe e dalla comunità civica in cui sono inseriti. Fa riflettere l’evidenziazione del rischio che i contesti extramafiosi assomiglino sempre più a quelli mafiosi. La tesista denuncia la tendenza dei giovani a cercarsi tra uguali: i gruppi e le classi sono frammentati in sottogruppi diversi ma accomunati da un legame di tipo “familistico” (come dentro le mafie), spingendo i giovani a provare interesse soltanto per i soggetti verso i quali si ha un rapporto di stretta amicizia o di cointeressenza, come accade nelle mafie. 

Le analisi si completano con l’esposizione dei risultati di due tirocini svolti dalla tesista, uno nella scuola dell’infanzia e l’altro nelle scuole primarie, finalizzati a divulgare i diritti e i doveri previsti dalla  Convenzione ONU sull’infanzia e l’adolescenza e, nello specifico, i valori della solidarietà, della fiducia, del rispetto delle regole e del ruolo degli altri, rispetto ai quali i giochi di squadra hanno rivelato una  importante funzione educativa.

Pregevoli sono le conclusioni nelle quali si rinviene una vibrante riaffermazione dei valori fondanti la società civile consacrati nella Carta Costituzionale, mediante l’impegno di ciascuno ad affermare il principio di legalità, con auspicio che la strutturazione della personalità dei fanciull possa avvalersi dei contributi determinanti della famiglia e della scuola per proiettarsi nella società civile.

Piattaforme digitali di trading e implicazioni fiscali

Di Maria Martello

 La tesi affronta, in modo chiaro ed approfondito, il tema del trading online e delle relative implicazioni fiscali, ne esamina gli aspetti, avvalendosi di numerosi riferimenti, in particolare del Rapporto 2021 sulle scelte di investimento delle famiglie italiane, curato dalla Consob, che mette in luce il crescente interesse verso il trading online, soprattutto nel periodo della pandemia da Covid 19.

Pur sottolinendo come la scelta di non investire possa comportare una perdita reale del valore dei risparmi, Maria Martello descrive la dinamica dei molteplici rischi (incluse le truffe) connessi a tale attività e le responsabilità limitate del broker, il ruolo svolto dagli influencer finanziari che si avvalgono di piattaforme social, l’effetto-gregge che spesso travolge gli investitori improvvisati e l’evoluzione dell’assetto europeo di vigilanza dei mercati.

La tesi illustra, quindi, gli adempimenti fiscali che ogni investitore è tenuto ad assolvere, i regimi fiscali offerti al pubblico retail nella gestione del portafoglio e le modifiche apportate all’imposta di bollo sul deposito titoli, non senza illustrare le strategie di ottimizzazione fiscale attualmente possibili; affronta infine le problematiche connesse alla tassazione dei redditi di fonte estera, auspicando un adeguamento tecnologico funzionale alla gestione dei flussi informativi ed il rilascio, da parte delle imprese di investimento non italiane, di una dichiarazione riepilogativa della posizione dei singoli clienti privati, utile per la compilazione della dichiarazione dei redditi e l’effettuazione dei controlli.

Ruolo delle piattaforme digitali nello scambio di informazioni ai fini fiscali

Di Nicholas Lo Bianco

Dopo una pregevole ricostruzione storica dello sviluppo della cooperazione fiscale internazionale volta allo scambio di informazioni tra Stati, Lo Bianco si sofferma sul ruolo assunto dallo scambio automatico e, in particolare,  sulle  trasformazioni economico-sociali avvenute in seguito alla rivoluzione algoritmica, ponendo l’accento sul ruolo assunto dalle c.d. “piattaforme digitali” e sugli effetti che esse provocano sulla fiscalità. Esamina, quindi, gli interventi adottati dall’OCSE e dall’Unione europea – le Model Rules e la DAC 7 – al fine di implementare un meccanismo di scambio di informazioni anche in tale settore, cercando di comprendere quali siano i nuovi standard di riferimento, gli effetti futuri e le tutele – anche giurisdizionali – riconosciute al contribuente.

Lo Bianco denuncia una discrasia tra i contribuenti di non grandi dimensioni, sostanzialmente sprovvisti di tutela, e i giganti del web in grado di approfittare dei “disallineamenti” tra le discipline fiscali dei singoli Stati per eludere la tassazione, riuscendo, quindi, a minimizzare nei propri confronti l’incidenza economica del prelievo. Questo risultato è ottenuto anche grazie al potere contrattuale di questi soggetti economicamente più forti nell’ambito delle procedure di ruling. In sostanza, come evidenziato nella parte seconda della tesi, i giganti del web, Microsoft, Apple, Google, Amazon, ormai riescono ad imporre agli Stati le proprie regole, assumendo i connotati, secondo una calzante definizione formulata dal tesista, di vere e proprie “repubbliche digitali” nel senso che non ci troviamo più di fronte ad una ricchezza senza Stato ma è la ricchezza stessa che si fa Stato.

Il  fulcro della tesi, infine, è nella individuazione dei diritti tutelabili per i contribuenti economicamente meno forti, partendo dagli articoli 6 e ss. della CEDU, come applicati dalla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo, stante la necessità di assicurare una tutela giurisdizionale “anticipata” del diritto al contraddittorio nell’ambito degli atti adottati nelle procedure di scambio di informazioni, ancor prima dell’attivazione dei procedimenti che conducono  all’emanazione dell’atto impositivo.

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