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domenica 7 Luglio 2024
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Premio Lef quinta edizione, motivazione Caterina Manfredi Clarke

Principio di progressività e flat tax  

La tesi è scritta con linguaggio scorrevole e chiaro. Ricostruisce la genesi del principio della progressività del sistema impositivo in relazione al mutamento del tessuto etico nelle diverse epoche storiche, dimostrando come tale principio affiora in concomitanza con l’affermarsi di forme di democrazia partecipativa. Il filo conduttore della tesi si dipana dal principio aristotelico della giustizia redistributiva, ripreso dalla Scolastica medievale che per prima ha stabilito il legame tra etica e fisco, fino a giungere al moderno principio di capacità contributiva e al suo corollario della progressività del sistema fiscale, introdotto nel nostro ordinamento dall’articolo 53 della Costituzione, con l’obiettivo di dare concreta attuazione ai principi di solidarietà sociale e uguaglianza sostanziale contenuti nella Carta. 

Per l’autrice l’evasore è assimilabile al disertore. Una affermazione fatta discendere dalla scelta dei costituenti di inserire l’articolo 53 nella parte relativa ai rapporti politici, incastonandolo tra l’articolo sul dovere di difendere la Patria e quello che stabilisce il dovere di rispettare la Costituzione e le leggi. La tesi evidenzia poi come l’attuale frammentazione della base imponibile Irpef e lo spostamento della sua incidenza sui redditi “meno mobili”, quali quelli da lavoro dipendente e da pensione, finisce per tassare in modo diverso situazioni di eguale capacità contributiva vanificando, di fatto, l’obiettivo dell’equità verticale. In tale prospettiva viene messo in evidenza come i progetti di flat tax proposti se da un lato tendono a fare recuperare all’Irpef il carattere di imposta generale, erosa dalla presenza di ben 7 regimi sostitutivi, dall’altro violano in modo ancora palese l’obiettivo dell’equità verticale. 

Difatti, ad avviso dell’autrice, tutte le proposte avanzate in tema di flat tax, che hanno affidato la progressività del tributo ad un meccanismo di deduzioni, seppur notevolmente semplificate, finiscono per abbattere la progressività a livello dei redditi medio-alti, assoggettandoli al medesimo tasso percentuale applicato ai redditi medi. Una soluzione che non appare, quindi, coerente col principio di progressività sancito dalla Carta che imporrebbe invece di realizzare una discriminazione quantitativa anche tra i redditi più alti e quelli medi, e non solo tra questi e quelli più bassi. Inoltre la riduzione del gettito determinato da un’eventuale introduzione della flat tax, finirebbe anche per intaccare l’attuale sistema di welfare, rompendo il patto sociale sancito dalla Costituzione.

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