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martedì 29 Aprile 2025
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Raoul Bova indagato per evasione, sequestrati beni per 1,5 mln

Attraverso la sua società avrebbe sottratto al fisco Iva per 680 mila euro. Ma l’attore si difende: “Sto già pagando il dovuto”

E’ appena uscito dai panni del carabiniere che arrestò Totò Riina, il capitano Ultimo, e si ritrova lui ad avere guai con la legge. La Procura di Roma ha sequestrato preventivamente beni per oltre 1 milione e mezzo di euro al noto attore Raoul Bova. Fra questi un appartamento in via del Fagutale, proprio di fronte al Colosseo, nello stesso palazzo reso famoso dalla vicenda dell’ex ministro Claudio Scajola. Si tratterebbe di una questione relativa alla società che dal 1996 gestisce l’immagine dell’attore, la Sammarco Srl, usata per alcuni trasferimenti di costi in modo da pagare un’aliquota inferiore rispetto ai guadagni di Bova. La cifra elusa sarebbe di 680 mila euro. Lui denuncia: «Accanimento. Sto già pagando il dovuto».

La vicenda. Le indagini dei finanzieri del Tributario avevano evidenziato una serie di condotte elusive dell’attore nei confronti dell’Erario. In particolare fra il 2005 e il 2010 Bova avrebbe “dimenticato” di versare l’Iva: 680 mila euro. I soldi risultavano usciti comunque dalla cassa, versati alla società che aveva in gestione la sua immagine, la Sammarco srl, i cui soci di maggioranza erano in realtà la moglie Chiara Giordano e le sorelle. Secondo l’accusa dunque caricando i costi sulla società l’attore sarebbe riuscito a versare un’aliquota fiscale molto più bassa del dovuto. Per questo la Procura aveva già fatto richiesta al gip per un sequestro preventivo, ma il giudice aveva ritenuto che non ci fossero i requisiti. Dopo il ricorso in Cassazione però i pm sono riusciti a ottenere quanto richiesto.

La reazione dell’attore. «È un sequestro che non ha alcuna ragione di esistere, perché sto già pagando un debito fiscale dopo un accordo con l’Agenzia delle Entrate» ha detto l’attore, parlando di «accanimento». Bova racconta di aver appreso, prima dell’estate, che gli amministratori avevano commesso un errore «di cui ora pago le conseguenze io» e di aver «con l’ausilio dei miei consulenti, deciso di definire immediatamente un accordo in base al quale sto da tempo pagando quanto è poi risultato da me dovuto a seguito delle verifiche». L’attore sostiene anche che il debito fiscale è «di gran lunga inferiore al valore del sequestro».

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