L’azione di contrasto dell’evasione fiscale deve costituire un elemento centrale nella complessiva strategia di salvaguardia dei conti pubblici e di rilancio dell’economia attraverso la riduzione del carico fiscale. Lo afferma la Corte dei Conti nel suo “Rapporto 2019 sul coordinamento della finanza pubblica” presentato al Senato, di cui alleghiamo uno stralcio del capitolo che affronta le tematiche fiscali.
La revisione delle spese fiscali, su cui il governo punta le sue speranze tra le misure per finanziare il contenimento della pressione fiscale previste nel Def , non può che passare attraverso un’organica revisione della disciplina fiscale dei principali tributi, afferma ancora il supremo organo della magistratura contabile.
L’Irpef, annotano i magistrati della Corte, a causa della varietà dei sistemi sostitutivi introdotti per le imposte sui redditi, come da ultimo l’ampliamento del regime forfettario, è stata trasformata da originaria imposta generale sui redditi delle persone fisiche (con le relative aliquote addizionali) in una sostanziale imposta sui redditi di lavoro dipendente e di pensione.
Nell’analisi si rileva anche come l’intero sistema impositivo locale presenti evidenti criticità, combattuto tra l’offerta di una maggiore autonomia di entrata ai livelli di governo decentrati e l’esigenza di affermare le capacità ridistributive proprie di un ordinamento tributario centrale e di salvaguardare irrinunciabili vincoli solidaristici.