Il falso valutativo sarà ancora punibile. Lo hanno deciso le sezioni unite penali della Corte di cassazione nell’udienza che si è tenuta lo scorso 31 marzo. Tra i due orientamenti sul tavolo – il primo, più permissivo, inaugurato dalla sentenza 33774/15; il secondo, più severo, che rinvia alla sentenza 890/16- i magistrati hanno scelto la linea dura: “sussiste il delitto di false comunicazioni sociali” scrivono i giudici nella massima provvisoria (7/2016), “se in presenza di criteri di valutazione […] l’agente si discosti consapevolmente […] in modo da indurre in errore i destinatari delle comunicazioni”. Di Debora Alberici, da Italia Oggi.
Rassegna stampa del 1 aprile 2016
Dello stesso autore
Altro in Edicola