«Non credo si possa fare o non fare una norma che riguarda 60 milioni di italiani solo perché riguarda anche Berlusconi». Così Maria Elena Boschi, ospite a L’Arena, ha commentato il discusso art.19-bis contenuto nel “decreto fisco” presentato dall’esecutivo alla vigilia di Natale. Il ministro ha ribadito che i decreti attuativi della delega fiscale saranno presentati il 20 febbraio e non è escluso a questo punto che possa rispuntare la non punibilità penale per le frodi fiscali inferiori al 3%. Con due effetti: il primo giudiziario, con il patron di Mediaset che potrebbe chiedere la revoca della sentenza di condanna per frode fiscale; il secondo politico, rilanciando il Patto del Nazareno apparso malfermo dopo l’elezione di Mattarella. E proprio il nuovo Capo dello Stato potrebbe giocare un ruolo di primo piano nella vicenda, lui che si dimise da ministro per protestare contro l’approvazione della legge Mammì. Di Fabio Martini, da La Stampa.
Sempre con riferimento alla 19-bis, il Ministro Boschi ha poi aggiunto che “in Francia hanno una soglia addirittura più alta, non del 3% ma del 10%”. Eppure le differenze con Parigi sono notevoli: lì il codice delle imposte esclude la punibilità penale per le evasioni, non per le frodi. E poi la misura è diametralmente diversa: la soglia può essere del 10% sul reddito se l’evasione non supera in ogni caso i 153 euro. Di Marco Pasciuti, da Il Fatto Quotidiano.
In settimana i dati della Commissione Ue, a metà febbraio la scadenza dei pareri delle commissioni Lavoro di Camera e Senato sul Jobs Act e il 20 i decreti fiscali. Tra lavoro e fisco, in venti giorni l’esecutivo di Renzi si gioca le carte più importanti. Di Luca Cifoni e Giusy Franzese, da Il Messaggero.