Dopo aver reso più complicato per l’Agenzia delle entrate il raddoppio dei termini di accertamento, ora l’esecutivo spera di fare “cassa” con la voluntary disclosure. La procedura di collaborazione per far rientrare i capitali portati illegalmente oltre le Alpi, per via dell’impossibilità di stabilire con chiarezza entro quali soglie scatti il penale, non è fino ad oggi decollata. Basti pensare che dall’entrata in vigore della sanatoria, le domande di accesso al regime sono poco più di un migliaio. Col decreto appena varato, però, le somme accertabili restano ancorate agli ultimi quattro anni. Una “mossa” che nei piani del governo potrebbe spingere all’insù le richieste, anche se per gli evasori resta l’incognita del codice antimafia, che potrebbe scattare nel caso in cui i magistrati interpretassero la domanda come un’autodenuncia di evasione fiscale. Di Andrea Bassi, da Il Messaggero.