Una slot machine ogni 143 abitanti. È triste il primato dell’Italia: dal 2009, anno in cui il governo Berlusconi lanciò le nuove macchine da gioco per rastrellare qualche miliardo, il gioco d’azzardo è rapidamente diventato un fenomeno di massa su cui gli esecutivi si poggiano per sistemare i conti pubblici. È anche grazie ad esso se l’Italia non è entrata nella procedura di deficit eccessivo: nel 2013 i soldi finiti nelle macchine sono stati 9,4 miliardi, e le entrate erariali hanno toccato quota 4,3 miliardi. Nel decreto di attuazione della delega fiscale, rinviato al 20 marzo, si conosceranno le intenzioni del governo. Nel testo ci dovrebbe essere una modifica alla tassazione sui giochi, tanto alta da azzerare i margini delle concessionarie. Di Federico Fubini e Andrea Greco, da La Repubblica.
Ancora tensioni sul ddl anticorruzione. Continua lo scontro in commissione giustizia del Senato tra maggioranza e opposizioni sul falso in bilancio. Eliminate le soglie di punibilità e introdotta la perseguibilità d’ufficio, resta il nodo delle intercettazioni: in base alle disposizioni, il reato prevede pene differenziate a seconda che si tratti di società quotate (da 3 a 8 anni) o no (da 1 a 5 anni). Nel secondo caso, infatti, la pena massima non sarebbe sufficientemente alta per far scattare le intercettazioni. Di Francesco Grignetti, da La Stampa.