I dati macroeconomici tengono in ansia il governo italiano. La crescita dell’1,3% per il 2016 è inferiore a quella prevista dell’1,5%, mentre il deficit (2,5%/Pil) è maggiore di quello atteso (2,3%). Bruxelles nel frattempo sta studiando i margini di flessibilità richiesti dall’Italia, pari allo 0,8% del Pil nel 2016. Se tuttavia l’economia globale dovesse rallentare, il rischio di una deviazione dagli obiettivi di bilancio imporrebbe una nuova stretta. Di Beda Romano, da Il Sole 24 Ore.
Rassegna stampa del 5 febbraio 2016
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