Gli ostacoli alla crescita italiana sono rintracciabili nell’alta corruzione e nella bassa etica della politica e del business, cui si deve aggiungere una protezione sociale non solo insufficiente, ma in larga parte anche inefficiente. Nondimeno, a frenare la competitività del sistema paese è pure un costo del lavoro al 47% che rende impossibile un serio rilancio dei consumi e una sperequazione (post-trasferimenti) che pone l’Italia al 22° posto in graduatoria. Questo, in sintesi, è il duro giudizio contenuto nell’ “Inclusive Growth and Development Report 2015” e reso noto in occasione del World Economic Forum. Di Vittorio da Rold, da Il Sole 24 Ore.
Rassegna stampa del 7 settembre 2015
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