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martedì 29 Aprile 2025
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Rassegna stampa del 9 gennaio 2016

La crisi ha colpito duramente il tessuto economico del paese: tra il 2007 e il 2014 il Pil è crollato del 9/10% e i consumi dell’8%, mentre la disoccupazione ha raggiunto quota 13 per cento. A questo quadro già di per sé preoccupante si aggiungono i limiti strutturali del nostro sistema economico: bassa produttività, investimenti in ricerca ridotti all’osso e un alto tasso di illegalità (corruzione ed evasione fiscale). In questo contesto, scrive Vincenzo Visco su Il Sole 24 Ore, il Governo avrebbe potuto agire meglio. La legge di stabilità appena varata punta a massimizzare il consenso nel breve periodo senza preoccuparsi delle prospettive di medio termine, che restano allarmanti. I margini di flessibilità avrebbero dovuto essere utilizzati per eliminare le clausole di salvaguardia; tutte le altre risorse disponibili per le spese di investimento e non per la riduzione della pressione fiscale, che ha moltiplicatore più basso. Vista la situazione critica dei conti, sarebbe il caso di prendere atto che una riduzione delle tasse può derivare solo da un maggiore recupero dell’evasione fiscale: le proposte ci sono, in poco tempo si potrebbe recuperare circa un punto di Pil.

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