Duro colpo all’immagine di Raoul Bova, attore brillante e protagonista di pellicole campioni di incassi, spesso nei panni del tutore della legge. Il giudice monocratico del tribunale di Roma lo ha condannato ad un anno e mezzo di reclusione, pena sospesa e non menzione, per evasione fiscale. Secondo la procura, l’attore, tra il 2006 ed il 2011, avrebbe ottenuto sgravi fiscali, tramite dichiarazione fraudolenta mediante artifici, trasferendo alcuni costi alla società che gestisce la sua immagine, la “Sammarco”, e sfruttando così un sistema che avrebbe permesso di pagare un’aliquota Iva più bassa del dovuto. L’evasione contestata dall’accusa è di circa 700 mila euro. Nel processo erano imputate anche la sorella dell’attore, Daniela, e la moglie Chiara Giordano. Entrambe sono state assolte dal giudice monocratico del tribunale.
Nel mirino della procura erano finite delle transazioni non giustificate sul conto della Sammarco Srl, società in mano allo stesso Bova e alla sorella, che detengono rispettivamente il 20% e l’80% delle quote. Questa mossa, secondo l’accusa, avrebbe consentito a Bova di pagare un’aliquota più bassa. Nel corso delle indagini la procura aveva anche sollecitato il gip a disporre alcuni sequestri di beni immobili riconducibili all’attore per un valore che sfiorava il milione e mezzo di euro.
Raoul Bova condannato a un anno e mezzo per evasione fiscale
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