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domenica 7 Luglio 2024
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Riscossione: in arrivo minisanatoria ruoli, Equitalia verso stop ad azioni esecutive

Equitalia sempre più impotente e in affanno. Dopo le misure varate con il decreto del fare che di fatto hanno fortemente inibito le attività di riscossione coattiva, ora con le legge di stabilità, all’esame della Camera, è in arrivo una minisanatoria dei ruoli che finirà per bloccare per tutta la prima parte del 2014 ogni attività esecutiva volta ad incassare le somme iscritte a ruolo. Gli uffici infatti dovranno dedicarsi ad informare tutti gli interessati della nuova opportunità. Equitalia, dunque dovrà passare i primi mesi del 2014 a individuare i contribuenti a cui inviare la comunicazione. Si tratta di decine di milioni, che comunque, solo in minima parte potranno essere interessati alla nuova possibilità. La sanatoria, come disegnata dal Senato, non ha molto appeal.

Consente infatti di mettersi in regola risparmiando gli interessi di mora. Ben poca cosa per contribuenti solitamente abituati a usufruire di sconti sia sul maggior importo iscritto a ruolo che sulle sanzioni. Inoltre per mettersi in regola bisognerà pagare in due rate entro il 16 settembre 2014. E chi ha fatto lunghe rateazioni, anche per mancanza di liquidità, difficilmente cambierà programma per aderire alla nuova sanatoria. E’ utile anche ricordare che l’ultimo governo Berlusconi -Tremonti aveva varato una ben più vantaggiosa ‘rottamazioni dei ruoli’ di importo fino a 20.000 euro. E’ facile prevedere, dunque, che la nuova sanatoria sarà un flop. Ad avere un qualche interesse saranno solo i contribuenti con importi particolarmente significativi e con cartelle molto vecchie dove gli interessi di mora nel tempo hanno assunto un peso rilevante. Per contro l’appeal è quasi inesistente per le cartelle più recenti o per i contribuenti che hanno già definito con Equitalia un piano di rateizzazione di lungo periodo.

Cosa prevede la norma. I ruoli emessi entro il 31 ottobre 2013 potranno essere estinti senza corrispondere gli interessi di mora. In pratica per chiudere il conto sarà necessario pagare l’intero importo iscritto a ruolo, o la parte residua per chi ha già pagato parzialmente, e le somme dovute ad Equitalia a titolo di aggio per la riscossione. Alla sanatoria si può accedere per tutti i ruoli emessi da uffici statali, agenzie fiscali, regioni, province e comuni. Sono invece esclusi ruoli previdenziali (Inps e altri enti che erogano pensioni), quelli relativi a dazi e tributi costituenti risorse comunitarie (Iva, aiuti di Stato) e quelli dovuti a sentenze della Corte dei Conti. La sanatoria si perfezione con l’integrale versamento della somma in due tranche: la prima del 50% entro il 30 giugno e la seconda entro il 16 settembre. Le modalità di versamento saranno definite con un decreto del ministero dell’Economia.

Chi può avere interesse. Potrebbero trarre un significativo beneficio dalla minisanatoria i contribuenti che hanno una cartella emessa molti anni fa e quelli che hanno una cartella di medio periodo ma di importo significativo. La norma infatti consente di mettersi in regola risparmiando sugli interessi di mora che scattano quando il cittadino che ha ricevuto una cartella non effettua il versamento entro i 60 giorni previsti. Il tasso di interesse viene determinato annualmente dal Mef sulla base dei tassi medi bancari attivi. Dal maggio 2013 l’interesse di mora è al 5,22%, un valore abbastanza orientativo in quanto negli ultimi anni il tasso è variato tra 4,55% del 2012 e il 6,83 del 2009. Perciò avrà un sicuro vantaggio un contribuente che ha una cartelle che risale allo scorso secolo e quindi ha accumulato interessi di mora per molti anni o anche chi ha una cartella di importo rilevante emessa comunque da alcuni anni. Vantaggi minimi invece per chi ha ricevuto la cartella nel 2013. Di fatto la norma si configura come la possibilità di beneficiare di uno slittamento del pagamento per 8 mesi. E comunque il vantaggio è bilanciato dalla necessità di rinunciare all’eventuale rateazione.

Criticità. La norma, se la Camera confermerà il testo del Senato, presenta diversi aspetti critici. Pur rivolgendosi ad una platea sterminata di contribuenti, offre significativi e apprezzabili vantaggi solo ad alcuni mirati soggetti. Costringe quindi Equitala ad inviare le comunicazioni a tutti i contribuenti potenzialmente interessati bloccando di fatto per tutta la prima parte del 2014 ogni attività di recupero delle somme iscritte a ruolo. Non va sottovalutato che l’invio delle comunicazioni avrà anche un costo effettivo. Non è poi chiaro se nella fase che va dal varo definitivo della norma all’invio delle comunicazioni le attività di esecuzione forzata viene sospesa o va avanti. La norma nulla indica per il periodo che precede l’invio. Sempre in merito alle procedure esecutive non viene chiarito nemmeno se vengono bloccate dal momento della manifestazione della volontà di aderire alla sanatoria.

Gran lavoro per Equitalia. Entro il 30 maggio gli agenti della riscossione dovranno informare, mediante posta ordinaria tutti soggetti interessati invitandoli a sottoscrivere entro il 30 giugno un atto con il quale dichiarano di avvalersi della sanatoria versando contestualmente il 50% dell’importo dovuto. In pratica gli agenti della riscossione dovranno inviare decine di milioni di lettere ai contribuente che a qualsiasi titolo hanno in passato ricevuto una cartella e non hanno pagato tutto il dovuto. E’ facile prevedere che le cartelle ‘pazze’ aumenteranno sensibilmente. Non sarà facile districarsi. Basti pensare che dal 2000 ad ottobre 2013 sono state inviate oltre 160 milioni di cartelle di cui circa un terzo pagate o rateizzate. Le restanti due terzi sono state contestate o ignorate.

Gli importi teorici. Quanto agli importi iscritti a ruolo negli ultimi 12 anni, secondo i dati del Mef, sono dell’ordine di 807 miliardi. Di questi ne sono stati incassati circa 69 miliardi, mentre la cifra teorica ancora da riscuote dopo i procedimenti di adesione o le procedure di contenzioso ammonta a 545,5 miliardi. Di questi oltre 100 mld sono riconducibili a soggetti falliti, mentre ben 452 miliardi, l’80%, so sono riferibili ad appena 121.409 grandi debitori per importi superiori a 500.000 euro. Da alcune analisi della Corte dei Conti emerge che nel lungo periodo, considerando cioè i ruoli emessi nel 2000 si registra una riscossione effettiva pari al 20%. Nel periodo dal 2000 a 2012 la percentuale media dei ruoli riscossi si attesta al l’11,58%. Un dato interessante è che negli ultimi anni a fronte di una crescita costante dell’importo affidato ad Equitalia per la riscossione (si è passati 37,6 mld del 2005 76,9 mld del 2012) si registra un calo costante della percentuale riscossa nel primo anno ( nel 2012 solo 1,94% contro il 2,35% dell’anno prima e il 3,11 del 2008). Un fenomeno che si spiega in parte con la crisi economica e in parte con le significative rateazioni concesse negli ultimi anni. Un altro dato significativo è che dopo un periodo di crescita della riscossione da ruoli dal 2008 al 2010 nel 2011 e 2012 si registra un significativo calo che ha riguardato in particolare i ruoli contributivi (-27,2% nel 2012) e quelli non erariali (-9,7%).

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