L’informatico italo francese ha rivelato che l’inchiesta giudiziaria fu bloccata per ragioni politiche nel 2009, in concomitanza con l’introduzione dello scudo fiscale voluto da Tremonti.
“I servizi italiani erano a conoscenza della mia lista dal 2008, ma alla fine arrivò uno stop: mi dissero che il problema era politico”. Così Hervé Falciani, l’informatico che nel 2008 si impossessò di un elenco con oltre 100mila conti della Hsbc. L’ex funzionario del colosso bancario, intervenuto a Roma durante la presentazione del suo libro, si è soffermato sulla sua esperienza con le autorità italiane: “mi dicevano che Guardia di Finanza e Procura Antimafia facessero a gara per avere prima i miei dati, i servizi mi proposero anche di lavorare con loro perché ero l’unico a saper decriptare quei file”. Poi lo stop, per “ragioni politiche”, ha detto Falciani. Nel 2009 l’informatico inizia a collaborare con i magistrati italiani; lo stesso anno, in piena estate, l’allora ministro dell’Economia Tremonti vara lo scudo fiscale. A chi gli chiedeva se lo scudo fosse per proteggere qualcuno, Falciani ha risposto: “basta vedere chi ha scritto e votato quella legge: lo hanno fatto per difendere interessi particolari, non generali”. Una parentesi anche sulla Santa Sede: “Appena il Vaticano venne a sapere delle indagini sui conti dello Ior bloccò tutto”, ha spiegato l’informatico, lanciando poi un appello a Papa Francesco affinché “consenta le investigazioni e dia l’esempio a tutti”. Gli strascichi dello scandalo Swissleaks non sono ancora finite, ma: “se continueremo ad appoggiarci alle liste otterremo pochi risultati”. L’informatico fa riferimento ai soli 30 milioni di euro recuperati dal Fisco grazie alla lista: “L’Italia è un esempio di quello che sto dicendo, con le vostre regole non è possibile contrastare efficacemente l’evasione fiscale”.
Interesse solo dai 5 Stelle. Per Falciani “il cambiamento non può arrivare dalla finanza”, ma al contrario “deve essere imposto dalle democrazie, attraverso verifiche esterne e indipendenti. Oggi i controlli sono effettuati da imprese pagate dalle stesse banche: un circolo vizioso che va cambiato, ma c’è bisogno della volontà politica”. L’informatico, da mesi in contatto con Podemos in Spagna e Syriza in Grecia, si è detto disposto a collaborare con Renzi, ma al momento “gli unici che stanno dimostrando interesse sono i 5 Stelle”.
Cambio di strategia. Nel frattempo, da ieri rimbalza da Ginevra la notizia che i magistrati elvetici abbiano aperto un fascicolo nei confronti dell’Hsbc e ordinato una perquisizione negli uffici. Un passo in avanti per l’informatico, ma non basta: “Ci vuole una strategia per fare in modo che si realizzino le cose. Il cuore della banca è il servizio informatico, su cui ci sarebbe la possibilità di controllo”, ma “le troppe pressioni hanno impedito fino ad oggi di cambiare il sistema”.