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sabato 5 Ottobre 2024
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Sophia Loren vince la causa con il fisco, nessuna evasione nel 1974

Dopo 31 anni la Cassazione chiude la vicenda: utilizzato correttamente il condono fiscale

Sophia Loren ha vinto in Cassazione una battaglia contro il Fisco durata più di trent’anni.
Finisce oggi una lunga vicenda iniziata nel 1982 e riguardante il condono fiscale della Loren relativo al 1974. In quell’anno l’attrice presentò, insieme al marito Carlo Ponti, una dichiarazione dei redditi nella quale si escludeva, «l’esistenza di proventi e spese per quell’anno poiché per i film ai quali stava lavorando erano sì previsti compensi ma da erogarsi negli anni successivi». La Cassazione oggi ha dato ragione alla Loren, accogliendo il ricorso dell’attrice contro una decisione della Commissione tributaria centrale di Roma risalente al 2006.

La vicenda. Nel 1980 all’attrice venne notificato un avviso di accertamento, per un reddito complessivo netto assoggettabile all’Irpef per il 1974 pari a 920 milioni di vecchie lire. La Loren, dunque, usufruendo del condono fiscale previsto dalla legge 516/1982, aveva presentato una dichiarazione integrativa facendo riferimento a un imponibile di 552 milioni di vecchie lire, pari al 60% del reddito accertato. Il Fisco però aveva iscritto a ruolo un imponibile maggiore, pari a 644 milioni, sostenendo che la percentuale da applicarsi fosse quella del 70%, poiché la dichiarazione sul 1974 presentata dall’attrice doveva considerarsi omessa perché «priva degli elementi attivi e passivi necessari alla determinazione dell’imponibile». Le Commissioni di primo e secondo grado avevano dato ragione alla Loren, mentre la Commissione tributaria centrale di Roma aveva dichiarato legittima la liquidazione del condono con l’imponibile al 70 per cento.

La decisione della Cassazione. Ora, invece, la Cassazione ha accolto il ricorso dell’attrice, annullando così la decisione della Commissione tributaria centrale. «Correttamente – si legge nella sentenza – il contribuente, che aveva presentato originariamente la dichiarazione dei redditi pur non indicando redditi imponibili ha fatto riferimento, nel presentare ai fini del condono la dichiarazione integrativa, al primo comma dell’articolo 16» della legge sul condono del 1982 e «alla percentuale indicata» (vale a dire il 60%), dato che «quest’ultima norma prevede espressamente l’ipotesi di presentazione della dichiarazione originaria nella quale non sono stati indicati redditi imponibili relativamente ad una o più imposte cui la dichiarazione si riferiva».

I 17 giorni in carcere nel 1982. 
Una storia che ha avuto anche risvolti sul fronte penale per l’attrice. Nel 1982, infatti, Sophia Loren, era addirittura finita nel carcere femminile di Caserta, dove era rimasta per 17 giorni, con l’accusa di evasione fiscale. Le responsabilità della frode vennero poi attribuite al suo commercialista.

Le reazioni. La Loren, al telefono con il suo legale Giovanni Desideri, si è detta felice: «Finalmente si chiude una storia che è durata quaranta anni!».

L’avvocato Desideri ha poi commentato la sentenza: «È una vicenda kafkiana durata quaranta anni quella vissuta dalla signora Loren, per di più per delle tasse correttamente pagate: adesso la Cassazione ha reso, finalmente, il fisco “giusto”. Ma l’amministrazione tributaria, senza arrivare a disturbare la Cassazione, avrebbe potuto autocorreggersi da sola prendendo atto delle dichiarazioni in autotutela presentate dalla contribuente Loren anni orsono».

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