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sabato 5 Ottobre 2024
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Stabilità, approvata soluzione ponte per i funzionari retrocessi delle agenzie fiscali

Un emendamento approvato in commissione bilancio del Senato “salva” i funzionari di terza area che erano stati demansionati in seguito a un pronunciamento del Tar.

I 733 “retrocessi” possono tirare un sospiro di sollievo. Almeno per ora: la Commissione bilancio del Senato ha dato parere positivo all’emendamento presentato dai senatori Guerra, Santini e Orrù che consente ai funzionari delle agenzie fiscali, retrocessi in seconda fascia per effetto di una sentenza del Tar, di continuare a svolgere le mansioni di terza fascia e ricevere il corrispondente trattamento economico. La misura va a sanare la posizione di quei funzionari vincitori del concorso del 26 luglio 2001 poi annullato dai giudici amministrativi per vizi procedurali. Ma solo in via temporanea e in attesa “di una specifica disciplina contrattuale”. Si tratta in sostanza dello stesso emendamento, presentato non più tardi di un mese fa e sempre a firma Guerra (Pd), al D.l di proroga della voluntary disclosure che era stato poi ritirato per problemi di coperture. Stavolta l’esito potrebbe essere diverso, anche se l’iter parlamentare per l’approvazione definitiva si annuncia piuttosto articolato.

Decaduti in stand-by. Destinato ad avere meno fortuna è invece l’emendamento alla legge di stabilità (a firma Sposetti e Santini) che riguarda più in generale l’autonomia organizzativa delle agenzie fiscali. E, a cascata, i dirigenti delle agenzie fiscali decaduti a seguito della sentenza della Corte Costituzionale. Nel dettaglio, la misura consentirebbe alle agenzie di disciplinare “i rapporti di lavoro del personale dipendente” in base ai rispettivi “regolamenti di amministrazione adottati nell’esercizio della propria autonomia regolamentare”. Con l’obiettivo, dichiarato, di slegarle dalle norme generali che regolano i rapporti di lavoro nelle Pa e attribuire a queste la piena autonomia in campo organizzativo. Una soluzione che fino ad oggi non ha trovato sponde nel Governo, il quale anzi continua a insistere sul concorso per soli esami da bandire entro il 2016.

Governo che lo scorso 10 novembre ha accolto a Palazzo chigi una delegazione di Scelta Civica capeggiata da Enrico Zanetti. Un incontro che si è svolto “in un clima di grande cordialità e condivisione di obiettivi”, riferisce in una nota Scelta Civica, in cui il sottosegretario all’economia ha ribadito “che il principio di selezioni interne trasparenti per le Pos e le Pot e di concorsi pubblici per gli incarichi dirigenziali non dovrà essere messo in discussione” e di conseguenza “le soluzioni messe in campo dal governo già lo scorso agosto nel Dl Enti locali dovranno essere confermate e salvaguardate dall’ondata di emendamenti che mirano invece a ripristinare metodi discrezionali inaccettabili e, in alcuni casi, vere e proprie sanatorie”.

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