Pubblicati i risultati dell’amministrazione tributaria federale elvetica. Il 2023 è stato un anno di transizione per la Svizzera in ambito fiscale segnato da numerose novità. I cittadini hanno deciso, recandosi alle urne, di introdurre nel Paese l’imposizione minima, le GloBe-rules, per i grandi gruppi multinazionali che vi operano a livello internazionale. Passando ai dati, in generale sono aumentate le imposte versate, pari a 62 miliardi di franchi (7 in più rispetto al 2022). Il gettito dell’imposta federale diretta ammonta a circa 28 miliardi di franchi, mentre quello dell’Iva è di 25 miliardi di franchi.
Imposte dirette a quota 28 miliardi di franchi
Per comprendere dati e flussi dell’imposta federale diretta è utile chiarire da subito che si tratta di un’imposta sul reddito per le persone fisiche e, al contempo, di un’imposta sull’utile per le persone giuridiche. A seguire, precisiamo che per entrambe le varianti sono i Cantoni a stabilire e riscuotere questa imposta federale per conto della Confederazione e sotto la sua vigilanza. Un sistema impositivo arduo da comprendere, ad esempio per un contribuente italiano così come per un omologo francese e anche tedesco. Ma passiamo ai dati. Come detto, all’inizio, il 2023 si è concluso con una riscossione complessiva di 28 miliardi di franchi, 7 in più rispetto alla stima previsionale ma ben al di sotto dei 68 miliardi dell’ultimo anno d’imposta ante-covid quando il gettito di questa imposta fu pari a 68 miliardi. Entrando invece nel particolare, il gettito maggiore è raccolto dal Cantone di Zurigo, 5,5 miliardi, seguito da Ginevra (3,6 miliardi), Vaud (3 miliardi) e Zugo (3 miliardi). In fondo invece, il gettito minore proviene dai Cantoni di Appenzello Interno (40 milioni), di Uri (51 mln) e di Glarona (68 mln).
Imposizione federale diretta sugli utili delle persone giuridiche
Scindendo l’imposta federale diretta nei suoi due rami, mentre il gettito derivante dalle persone fisiche è stato pari a 13.4 miliardi di franchi, quello sugli utili selle società lo ha superato fermandosi a 14,7 miliardi, 2,3 miliardi in più rispetto al 2022.
Al riguardo, le due categorie di società su cui è applicata l’imposta federale diretta sono: le società di capitali, che includono società anonime [SA], società in accomandita per azioni e società a garanzia limitata [Sagl], e le società cooperative, che vengono tassate come le società di capitali; la seconda tipologia invece include le associazioni, fondazioni e altre persone giuridiche (corporazioni e istituti di diritto pubblico o di carattere ecclesiastico nonché investimenti collettivi di capitale con possesso fondiario diretto). Le società appartenenti alla prima categoria applicano sull’utile netto un’aliquota dell’imposta federale diretta proporzionale e pari all’8,5%. Le seconde invece versano di regola a livello federale un’imposta sull’utile netto o sul reddito in base ad un’aliquota proporzionale del 4,25%, quindi la metà delle prime, sempreché non siano esonerate dall’obbligo fiscale in ragione dello scopo sociale, caritativo o di pubblica utilità della loro attività.
L’Iva sempre più digitale
I contribuenti tenuti al pagamento dell’Iva sono 419mila. Nel quinquennio 2019-23 ci sono state 140 mila nuove iscrizioni. Nel 2023, con circa 25 miliardi di franchi, le entrate dell’Iva sono aumentate di circa 559 milioni di franchi rispetto al 2022. Tuttavia, la crescita è stata inferiore alle attese di 262 milioni di franchi e questo a causa dell’offuscarsi dell’economia in generale, del resto in sintonia con quella mondiale. Quanto al digitale, i rendiconti Iva che viaggiano online sono ora il 93% del totale. Un segnale positivo visto che da quest’anno il canale telematico sarà l’unico sul quale i rendiconti si sposteranno dai contribuenti al fisco. Ma questo varrà nell’immediato solo per il 94% dei contribuenti Iva. Infatti, il restante 6% beneficerà d’una finestra di adeguamento al digitale fino al termine del 2024.
Anche nel caso svizzero, più spazio a procedure telematiche significa maggiore automazione e minori oneri amministrativi a carico della stessa agenzia delle entrate svizzera. Sempre in ambito dell’Iva si è risposto a 6.795 domande e ruling, di cui circa il 94 per cento entro 30 giorni, mentre la divisione Riscossione Iva risponde a 1.000 chiamate per giorno lavorativo.
I numeri della cooperazione tra Svizzera e resto del mondo
Nel 2023, la maggior parte delle domande di assistenza amministrativa ricevute dalla Svizzera provenivano dagli Stati Uniti, dalla Francia, dall’Austria, dalla Corea del Sud e da Israele, mente in merito allo scambio spontaneo delle risposte ai ruling fiscali in merito agli accordi preventivi del fisco con grandi aziende, la Svizzera ne ha ricevuti 177 e inviati 431.
Nel quadro dello standard globale per lo scambio automatico di informazioni, nel mese di settembre 2023 l’AFC ha scambiato informazioni relative a conti finanziari con 104 Stati partner. Con 78 Stati lo scambio di dati è stato reciproco, mentre 25 Paesi hanno trasmesso informazioni senza però riceverne o perché hanno rinunciato volontariamente ad averle (12 Stati) o perché non soddisfano ancora i requisiti internazionali di confidenzialità e sicurezza dei dati (13 Stati).
Inoltre, anche nel 2023 non sono stati scambiati dati con la Russia. Sono stati invece raccolti e trasmessi al fisco svizzero i dati di circa 9000 istituti finanziari svizzeri tenuti alla comunicazione (banche, trust, assicurazioni ecc.) registrati presso l’Amministrazione fiscale elvetica. Quest’ultima ha inviato agli Stati partner informazioni su circa 3,6 milioni di conti finanziari, di cui il 10% alle Entrate italiane e ha ricevuto in cambio dati simili su circa 3,2 milioni di conti finanziari. (Fisco Oggi)