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martedì 29 Aprile 2025
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Svolta green crea problemi all’economia, ma opporsi al cambiamento costerebbe di più

Una radicale svolta verde crea problemi economici e di occupazione radicali. Non mente chi lo sostiene per conto della comunità degli affari (leggi Chicco Testa su Il Foglio, in opposizione al green deal europeo). Ma opporre questo tema al cambiamento immediato è un’operazione pericolosa e ancora più costosa (memento Germania). Dobbiamo porci il problema oggi. Può essere comprensibile che la comunità degli affari punti i piedi contro il green deal europeo. In Italia, tanto per fare un esempio, se ci si limita a spingere solo l’idrogeno verde (prodotto con energie rinnovabili), alcune grandi imprese italiane, di quelle che hanno fatto la storia dell’economia, resterebbero con le gomme sgonfie, perché a loro servirebbe di più una spinta alla produzione dell’idrogeno blu (prodotto con gas, che sta nel loro core business, non a caso uno dei punti nodali toccati da Testa).

Ma il punto è: dobbiamo rendere la vita meno amara a queste imprese o cercare una soluzione al problema climatico? Lo stesso dicasi per l’auto (vedi le resistenze di colossi come Vw o Stellantis) e per altri innumerevoli settori, come per i consumatori o anche per l’occupazione e per la tenuta sociale. I consumatori dovrebbero pagare per l’emissione di CO2 dei loro consumi. Un costo sociale e politico (per chi lo approva). E certo non si può pensare che uno stagionale che lavora in riviera romagnola ma abita lontano abbia i soldi per cambiare la propria auto con una meno inquinante.

E’ un problema complicato, molto complicato e da ogni punto di vista. Ma proprio per questo è venuto il momento di prenderlo di petto, di investire in soluzioni innovative (le varie fonti alternative: spendiamoci quanto abbiamo investito per i vaccini), di cominciare a cambiare i consumi, di prevedere ingenti finanziamenti come sostegno di welfare verso la svolta climatica, di preparare la società a un cambiamento che potrebbe anche essere traumatico. Chi resiste, resiste al futuro, all’innovazione, alla salvezza. E lo fa con la testa rivolta all’indietro. Per restare comodo nei tempi e nel business che gli è favorevole. Ma è una forma di conservatorismo miope. Non a caso, il foglio, che oggi ospita diversi articoli critici sul green deal europeo è lo stesso quotidiano che in prima pagina critica il Papa per aver reso più difficile la celebrazione della messa con il rito antico.

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