Nel 2014 l’aliquota massima sulla prima casa può arrivare al 3,3 per mille, mentre sulle seconde case e sugli immobili destinati ad attività produttive può toccare l’11,4 per mille.
Il prelievo sulla prima casa nel 2014 non potrà superare quanto pagato con l’Imu nel 2012. Per raggiungere l’obiettivo i comuni potranno maggiorare l’aliquota Tasi fino ad un massimo dello 0,8 per mille, utilizzando il prelievo aggiuntivo per introdurre detrazioni e abbattimenti per l’abitazione principale. E’ quanto prevede il decreto legge varato dal Cdm che avrà l’effetto di spalmare sulle seconde case e gli immobili destinati ad attività produttive l’eventuale aggravio d’imposta necessario a salvaguardare l’abitazione principale. Con il varo del decreto, ora all’esame del Parlamento, si completa la normativa relativa al prelievo sugli immobili dopo l’abolizione dell’Imu sulla prima casa. Il provvedimento ha anche incrementato il contributo ai comuni previsto dalla legge di stabilità per garantire la differenza di gettito tra Tasi e Imu da 500 a 625 milioni, mentre viene espressamente previsto che gli immobili del Vaticano indicati nei patti lateranensi non pagano la Tasi e viene abolità la web tax.
Tasi. Per quest’anno la tassa sui servizi indivisibili, fissata al 2,5 per mille potrà salire, per tutti gli immobili, fino 3,3 per mille. La maggiorazione dello 0,8% viene introdotta espressamente per consentire sgravi sulla prima casa a favore delle famiglie. L’incremento può essere deliberato dai Comuni a condizione che il gettito relativo sia destinato a finanziare detrazioni o altre misure relative all’abitazione principale in modo tale che gli effetti sul carico dell’imposta Tasi siano equivalenti a quelli dell’Imu prima casa. In pratica sulla prima casa nel 2014 non si dovrà pagare di più di quanto è stato pagato nel 2012 di Imu.
Seconda casa. La conseguenza inevitabile della misura è che ci sarà un aggravio sulle seconde case e sugli immobili destinati alle attività produttive. Per queste tipologie , infatti, sommando l’aliquota Imu e la Tasi maggiorata, le due imposte hanno la stessa base imponibile, l’aliquota complessiva arriva all’11,4 per mille a fronte di un massimo, lo scorso anno del 10,6 per mille. Inoltre per le seconde case sfitte possedute nel comune di residenza la legge di stabilità ha reintrodotto l’Irpef che viene calcolata sul 50% della rendita catastale rivalutata del 33%.
Versamenti. Il pagamento della Tasi va fatto utilizzando il modello F24 o il bollettino di conto corrente postale. Per consentire all’amministrazione finanziaria di disporre dei dati in tempo reale non è possibile utilizzare servizi elettronici di incasso e di pagamento interbancari e postali. Sarà il Comune a stabilire le scadenze di pagamento della Tasi e della Tari (tassa sui rifiuti) prevedendo almeno due rate a scadenza semestrale. È consentito il pagamento in un’unica soluzione entro il 16 giugno di ciascun anno.
Contributo ai Comuni Per compensare il mancato gettito ai Comuni dovuto alla differenza tra l’aliquota Tasi prima casa (2,5 per mille) rispetto alla aliquota Imu (4 per mille) il contributo dello Stato di 500 milioni di euro per il 2014 attribuito ai Comuni dalla legge di stabilità viene incrementato di 125 milioni di euro. Il riparto della cifra è stabilito con un decreto del ministro dell’Economia, di concerto con il ministro dell’Interno, secondo una metodologia condivisa con l’Anci, tenendo conto dei gettito standard ed effettivi dell’Imu e della Tasi. È eliminato il vincolo di destinazione del contributo alle detrazioni, inizialmente previsto dalla legge di stabilità. Per le detrazioni è stata concessa la possibilità di aumentare l’aliquota dello 0,8 pm.
Vaticano. Gli immobili della Santa Sede indicati nei Patti Lateranensi sono esentati dal versamento della Tasi. Si tratta di circa 25 immobili ubicati a Roma. In pratica la norma dovrebbe intendersi che gli altri immobili non espressamente indicati e destinati nonad attività di culto, dovranno regolarmente pagare l’imposta comunale.
Terreni agricoli. sono esclusi dal pagamento della Tasi i terreni agricoli.
Web tax. La norma introdotta con la legge di stabilità tendente a tassare le transazioni sul web viene abrogata. La norma, in particolare imponeva a qualunque azienda intendesse operare in Italia di aprire una partita Iva attraverso cui far transitare le proprie operazioni .