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sabato 5 Ottobre 2024
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Taxi: redditi poveri e licenze d’oro ma per lo Stato il piatto piange

Auto bianche, un’attività poco remunerativa o al contrario molto redditizia? Se si rivolge la domanda ai “taxi driver”,  impegnati in questi giorni in un braccio di ferro con governo e Comuni decisi ad allargare il numero delle licenze su strada per le gravi carenze del servizio denunciate dagli utenti, soprattutto nelle città d’arte, la risposta è scontata. Ma per il Fisco i conti ancora una volta non tornano.

Secondo i dati che vengono raccolti su base fiscale nel codice Ateco “49.32.10 – trasporto con taxi” e che tengono insieme le persone fisiche, società di persone, forfettari, società cooperative e società di capitali, i redditi annuali lordi dichiarati al fisco tra il 2017 e il 2019 sono inchiodati a una media mensile poco al di sopra di 1.250 euro lorde al mese. Lo evidenzia un’inchiesta pubblicata dal Sole24Ore.

Un importo che collocherebbe una famiglia monoreddito di un tassista nei pressi della soglia della povertà relativa al pari della cassiera di un supermercato. Scorrendo però anche la tabella delle quotazioni con cui vengono commerciate le licenze in giro per l’Italia, certificate dai Comuni che ne trattengono una percentuale, si scopre che si va dai 140/150mila euro di Roma e Milano ai 250mila euro di Firenze. Richieste ben difficilmente sostenibili e giustificate da un attività che assicura in media un giro d’affari  poco sopra i 15mila euro annui. Eppure è un mercato assai florido e tutto italiano.

Il mercato delle licenze non esiste fuori dall’Italia per il semplice fatto che i titoli restano sempre nella disponibilità della Pa. Non si vendono e non si comprano.

Secondo uno studio della Bocconi per la Commissione Ue, rileva ancora il Sole24Ore, insieme all’Italia solo la Spagna prevede un meccanismo di titoli rilasciati senza alcuna scadenza. In Francia le licenze sono assegnate per 5 anni e non sono più trasferibili dal 2015. Permessi biennali e concessioni quinquennali in Germania dove la cessione a terzi è esclusa mentre in Olanda il “certificato di buona condotta” necessario per guidare un’auto bianca insieme ad altri titoli ha una durata di cinque anni ed essendo personale non può essere trasferito.

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