Italia, Austria e Germania potranno temporaneamente rimandare al mittente, in questo caso il fornitore, la responsabilità sul mancato pagamento dell’Iva sui telefoni cellulari e apparecchi elettronici per uso domestico, esborso che secondo le norme europee spetta normalmente al cliente. La decisione è stata adottata dal Consiglio europeo che ha anche esteso la validità di un’analoga autorizzazione esistente nel Regno Unito. L’obiettivo è contrastare alcune forme di frode fiscale, in particolare i cosiddetti “schemi carosello” in cui i beni sono scambiati più volte tra diversi fornitori senza pagamento dell’Iva alle relative amministrazioni fiscali. Applicando il principio“dell’inversione contabile” la decisione consente, facoltativamente, ai quattro paesi di spostare il pagamento dell’Iva sulle merci in questione dal cliente al fornitore fino al 31 dicembre 2013.
Telefonia mobile: Consiglio Ue autorizza Italia, Austria e Germania a riscuotere Iva da fornitori
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