Segnali positivi dal fronte dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni verso le imprese fornitrici di beni e servizi. Secondo i dati forniti a Fiscoequo.it dal ministero dell’Economia, dal primo giugno 2015 al 31 maggio 2016 i giorni medi di attesa dall’emissione della fattura sono scesi a 54 giorni. Nello stesso periodo dell’anno precedente i tempi medi di pagamento avevano raggiunto gli 82 giorni. I dati, spiegano al Tesoro, sono stati elaborati attraverso il monitoraggio della piattaforma elettronica della Ragioneria dello Stato, dove gli enti pubblici segnalano le fatture digitali ricevute mese per mese. L’obbligo della fatturazione elettronica per i fornitori della Pa è scattato nel marzo del 2015. Da allora i dati pervenuti alla Ragioneria rappresentano un campione ampio e significativo per elaborare statistiche sull’andamento dei pagamenti dell’amministrazione centrale, delle Regioni e dei Comuni. Secondo quanto rende noto il Tesoro, lo Stato impiega oggi in media 41 giorni per onorare le fatture dei fornitori, le Regioni 38 mentre le Usl navigano ancora con ritardi di 70 giorni. Gli altri enti locali riescono a pagare in 44 giorni e gli enti pubblici nazionali in 32. Dopo le prime difficoltà affrontate dalle aziende nell’adeguarsi agli adempimenti richiesti, spesso complessi e che richiedono l’utilizzo di applicativi software e consulenti, la fatturazione elettronica a un anno e mezzo dal varo sembra aver rappresentato un vero salto di qualità nel ridurre i tempi della burocrazia e accelerare la definizione delle transazioni. Secondo la Banca d’Italia lo stock di pagamenti da effettuare da parte della Pa ammonta a 65 miliardi. Ma solo la metà sarebbe ancora addebitabile, per la banca centrale, a lentezze e ritardi degli enti pubblici rispetto ai termini stabiliti dalla direttiva europea, che fissa tra i 30 e i 60 giorni i limiti entro i quali le pubbliche amministrazioni devono saldare i loro conti.
Tesoro: tempi pagamenti fatture Pa scesi a 54 giorni con fatturazione elettronica
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