Danny Werfel, candidato ad assumere il ruolo di direttore dell’agenzia delle entrate Usa, l’Internal revenue service (Irs), ha dichiarato alla commissione finanze del senato di essere “impegnato a rispettare” la direttiva della Segretaria al tesoro Janet Yellen di non aumentare la percentuale di controlli per coloro che guadagnano meno di 400.000 dollari, ma che si concentrerà “sul potenziamento delle capacità dell’Irs di garantire che i contribuenti americani che guadagnano di più rispettino le norme fiscali vigenti”.
Werfel ha dichiarato di voler ripristinare “un’equilibrio” nel profilo delle verifiche dell’Irs e di voler spostare l’azione dagli individui a basso reddito che richiedono il Child tax credit (credito d’imposta per l’infanzia) verso i ricchi americani che utilizzano meccanismi sofisticati e altre tattiche per nascondere i propri redditi. Il futuro direttore delle Entrate Usa si è impegnato a essere trasparente sui prossimi piani di potenziamento dell’agenzia su cui saranno investiti più di 80 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni, secondo quanto deciso l’anno scorso all’interno dell’Inflation reduction act, la legge proposta dal presidente Joe Biden sul clima e sulla sanità. Gli investimenti saranno finalizzati ad aumentare la compliance fiscale, migliorare i servizi dedicati ai contribuenti, così come ad aggiornare la vetusta tecnologia utilizzata dall’agenzia Usa per recuperare centinaia di miliardi di dollari di getitto persi a causa dell’evasione fiscale dei grandi contribuenti.
Se confermato dal senato, Werfel sarà quindi incaricato di pianificare la principale trasformazione dell’Irs dagli anni ’60, ripristinando il personale eroso dai tagli ai finanziamenti durante gli anni in cui i repubblicani hanno controllato il congresso. L’Irs ha già assunto più di 5.000 nuovi funzionari per ridurre i tempi di attesa telefonica dei contribuenti all’inizio della stagione fiscale per le dichiarazioni del 2023.
